Istituto Diocesano Sostentamento del Clero – Cos’è?
Con l’accordo del 15 nov. 1984 e con la Legge 222/85 fu prevista, in ogni Diocesi italiana, la formazione ad opera del vescovo o dei vescovi interessati, di altrettanti Istituti per il Sostentamento del Clero.
In conseguenza di quell’accordo e di quella legge, tutto il patrimonio mobiliare e immobiliare dei vecchi “benefici” fu attribuito agli Istituti Diocesani al fine di compiere tutti quei negozi finalizzati ad incrementare il loro patrimonio, effettuare investimenti, ricevere erogazioni liberali, donazioni, eredità, legati, ecc.
L’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero opera con questi fini:
- provvedere, ove occorra, all’integrazione fino al livello fissato dalla Conferenza Episcopale Italiana, della remunerazione spettante al clero, che svolge servizio a favore della diocesi, per il suo dignitoso sostentamento;
- svolgere eventualmente, previe intese con l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (ICSC), funzioni assistenziali e previdenziali integrative e autonome per il clero;
- svolgere eventuali altre funzioni che gli fossero demandate da regolamenti emanati dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Per far questo, l’Istituto dispone di un patrimonio costituito da case e terreni pervenuti dagli ex benefici ecclesiastici, da donazioni o da lasciti di buone persone e da eventuali acquisti.
L’Istituto è gestito da un Consiglio di Amministrazione con a capo un Presidente nominato dal Vescovo.
L’operatività, coordinata da un Direttore o dallo stesso Presidente, è svolta dal Settore Tecnico che cura la gestione e la manutenzione del patrimonio immobiliare, dal Settore Amministrativo che ne cura la contabilità e dal Settore che cura i rapporti con i sacerdoti in relazione con l’Istituto Centrale di Roma.